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Oltre alle tre maggiori città-stato (Milano, Venezia e Parthenope), l’Italia post-apocalittica è punteggiata da numerosi altri centri urbani di media dimensione che svolgono ruoli cruciali nell’equilibrio del wasteland. Questi insediamenti secondari sono spesso centri di potere regionale, avamposti commerciali o nodi di produzioni specializzate.
Popolazione: ~28.000 abitanti
Governo: Consiglio degli Ingegneri
Economia: Produzione industriale, ricerca tecnologica
Costruita sulle rovine dell’antica capitale industriale italiana, Torino si è specializzata nel recupero e nella reingegnerizzazione di tecnologie prebellica, con particolare focus sui sistemi di trasporto e difesa. La città è organizzata come una tecnocrazia guidata dal Consiglio degli Ingegneri, sette esperti che supervisionano i diversi settori produttivi.
La città è famosa per:
Torino mantiene relazioni amichevoli con Milano, sebbene esista una rivalità storica riguardo alla supremazia tecnologica nella regione. La città partecipa attivamente alla Lega dei Navigli e commercia con la Fratellanza Alpina.
Popolazione: ~18.000 abitanti
Governo: Repubblica mercantile con Consiglio degli Armatori
Economia: Commercio marittimo, cantieristica navale, pesca specializzata
Principale porto del nord-ovest, Genova ha ricostruito parte della sua passata gloria marinara. La città è costruita a terrazze sul pendio collinare affacciato sul mare, con pesanti fortificazioni costiere per difendersi dai predoni marittimi.
Elementi distintivi:
Genova è in competizione con Venezia per il controllo delle rotte commerciali mediterranee e mantiene rapporti tesi con le Famiglie della costa tirrenica. La città è economicamente alleata con Torino e Milano.
Popolazione: ~15.000 abitanti
Governo: Assemblea Popolare con rotazione dei rappresentanti
Economia: Agricoltura avanzata, produzione alimentare, istruzione
Bologna rappresenta un esperimento sociale unico nel wasteland italiano: un sistema comunitario basato sulla partecipazione diretta dei cittadini e su un’economia parzialmente collettivizzata. La città ha restaurato le antiche mura ed è organizzata intorno a quartieri semi-autonomi.
Caratteristiche principali:
Bologna mantiene relazioni commerciali con Milano e Venezia, ma difende fermamente la propria indipendenza politica. La città è nota per accogliere rifugiati e dissidenti da altre regioni, causando occasionali tensioni diplomatiche.
Popolazione: ~30.000 abitanti (area metropolitana)
Governo: Teocrazia papale
Economia: Agricoltura, pellegrinaggi, artigianato religioso
Cuore originale dello Stato Pontificio, Roma ha subito devastazioni considerevoli durante la Grande Guerra. La città attuale è concentrata principalmente intorno all’area vaticana, che è stata ricostruita e fortificata. Dal nucleo centrale, l’influenza papale si estende nelle campagne circostanti.
Elementi significativi:
Roma è in stretta alleanza con Parthenope Vaticana e mantiene una rete di avamposti e monasteri fortificati in tutto il centro Italia. La città è in conflitto ideologico con quasi tutti gli insediamenti settentrionali.
Popolazione: ~12.000 abitanti
Governo: Consiglio delle Arti
Economia: Artigianato di lusso, conservazione culturale, agricoltura
Firenze ha preservato la sua vocazione culturale e artistica anche nel mondo post-apocalittico, diventando un centro di conservazione delle arti e delle tecniche artistiche prebellica. La città è circondata da campi coltivati e vigneti restaurati.
Caratteristiche distintive:
Firenze mantiene una posizione di neutralità nei conflitti regionali, commerciando con tutte le fazioni ed essendo riconosciuta come zona franca per negoziati diplomatici. La città è famosa per la produzione di oggetti artistici, tessuti di qualità e vini.
Popolazione: ~8.000 abitanti
Governo: Ammiragliato elettivo
Economia: Pesca, commercio adriatico, costruzione navale
Principale porto della costa adriatica centrale, Ancona ha sviluppato una societa basata sul mare. La città è costruita a forma di anfiteatro naturale sul pendio del Monte Conero, con il porto fortemente difeso e strutture urbane che salgono lungo il pendio.
Elementi principali:
Ancona mantiene relazioni privilegiate con Venezia e altri insediamenti adriatici, formando una rete commerciale informale. La città è in competizione con le comunità portuali del sud per il controllo delle rotte commerciali verso i Balcani.
Popolazione: ~14.000 abitanti
Governo: Consorteria di famiglie mercantili
Economia: Commercio marittimo, produzione di olio e grano
Principale centro commerciale della costa adriatica meridionale, Bari ha resistito ai tentativi di annessione da parte dello Stato Pontificio mantenendo una feroce indipendenza. La città è protetta da imponenti mura e controlla una rete di villaggi agricoli nell’entroterra.
Caratteristiche principali:
Bari mantiene complesse relazioni diplomatiche, bilanciandosi tra le pressioni dello Stato Pontificio a nord-ovest e le mire espansionistiche delle Famiglie calabresi a sud. La città è un importante nodo nella rete di contrabbando che evita i dazi e i controlli ecclesiastici.
Popolazione: ~22.000 abitanti
Governo: Consiglio delle Famiglie
Economia: Agricoltura specializzata, commercio, artigianato
Principale centro urbano della Sicilia post-apocalittica, Palermo ha sviluppato una societa basata su un sistema di famiglie estese che controllano diversi settori economici. La città ha integrato le rovine prebellica in un nuovo tessuto urbano organizzato intorno a quartieri fortemente caratterizzati.
Elementi distintivi:
Palermo mantiene la propria indipendenza da tutte le maggiori fazioni italiane, preferendo alleanze commerciali a vincoli politici. La città è in competizione con gli insediamenti del Nord Africa per il controllo delle rotte commerciali nel Mediterraneo centrale.
Popolazione: ~11.000 abitanti
Governo: Dittatura tecnologica
Economia: Estrazione mineraria, metallurgia, geotermia
Costruita sui pendii dell’Etna, Catania ha sviluppato un’economia basata sullo sfruttamento dell’energia geotermica e delle risorse minerarie vulcaniche. La città è governata con pugno di ferro dal “Direttore”, una figura misteriosa che ha promosso lo sviluppo tecnologico.
Caratteristiche principali:
Catania mantiene una posizione isolazionista, limitando gli scambi con l’esterno ma esportando metalli e manufatti di alta qualità. La città è oggetto di interesse da parte di tutte le fazioni tecnologiche per le sue innovazioni, ma il Direttore respinge ogni tentativo di alleanza formale.
Popolazione: ~7.000 abitanti
Affiliazione: Fratellanza Alpina
Principale avamposto della Fratellanza Alpina verso la pianura, Trento è una roccaforte militare con un’importante funzione commerciale. La città controlla i passi alpini della regione e funge da punto di scambio tra i prodotti montani e quelli della pianura.
Popolazione: ~9.000 abitanti
Governo: Consiglio dei Capitani
Principale centro della Sardegna, Cagliari ha sviluppato una cultura marittima indipendente, con una flotta commerciale che si spinge fino alle coste africane e spagnole. La città mantiene una neutralità strategica nei conflitti continentali.
Popolazione: ~5.000 abitanti (superficie) + ~2.000 (subacquei)
Governo: Diarchia superficie/profondità
Insediamento unico nel suo genere, Taranto ha sviluppato una comunità anfibia dove umani normali convivono con una popolazione di mutanti adattati alla vita subacquea. La città è costruita parte sulla terraferma e parte in strutture sommerse nell’antico bacino navale.
Popolazione: ~6.000 abitanti
Governo: Consiglio degli Anziani
Ricostruita dopo essere stata quasi completamente distrutta durante la Grande Guerra, L’Aquila è diventata un importante centro di scambio nell’Appennino centrale. La città è famosa per la sua resilienza e per i suoi sistemi di costruzione antisismici rivoluzionari.
Popolazione: ~8.000 abitanti
Governo: Confederazione di Famiglie
Principale centro urbano controllato dalle Famiglie calabresi, Cosenza è una città-fortezza organizzata in quartieri indipendenti, ciascuno sotto il controllo di un diverso clan familiare. La città è nota per la produzione di armi artigianali e per il commercio di reliquie prebellica.
Oltre ai centri urbani principali, il territorio italiano è popolato da numerose comunità più piccole, che possono essere classificate in diverse tipologie:
Piccoli insediamenti (500-1.000 abitanti) situati lungo le principali rotte commerciali, dotati di:
Villaggi (300-800 abitanti) dedicati alla produzione alimentare, caratterizzati da:
Insediamenti (400-900 abitanti) focalizzati sull’estrazione di risorse, con:
Comunità religiose (100-300 membri) dello Stato Pontificio che fungono da avamposti culturali e militari, dotati di:
Piccoli insediamenti specializzati (200-500 abitanti) dedicati al recupero o sviluppo di tecnologie specifiche, con:
Minuscole comunità (50-150 abitanti) in luoghi remoti che cercano di evitare il contatto con il mondo esterno, caratterizzate da:
Negli ultimi sedici anni, gli insediamenti secondari hanno vissuto diverse trasformazioni significative:
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