REGIONI DEL NORD
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La nuova configurazione del Nord
Il Nord Italia post-apocalittico è forse l’area che ha subito le trasformazioni più radicali rispetto alla geografia prebellica. L’ex Pianura Padana è oggi un complesso sistema di zone umide, canali e insediamenti elevati, mentre le Alpi ospitano comunità isolate e territori selvaggi. Nonostante i bombardamenti abbiano colpito duramente le principali città, quest’area ha visto una notevole ripresa grazie alla presenza di acqua, risorse e l’organizzazione della Lega dei Navigli.
La Grande Palude
Quella che un tempo era la fertile Pianura Padana si è trasformata in un vasto sistema di zone umide e canali navigabili:
- Estensione: Copre circa il 60% dell’antica pianura, dal Piemonte al Veneto
- Profondità: Varia da pochi centimetri a diversi metri nelle aree più depresse
- Formazione: Causata dall’innalzamento del mare, dal cedimento di dighe e dall’allagamento dei sistemi di drenaggio
- Navigabilità: Quasi completamente navigabile con imbarcazioni a basso pescaggio
- Vegetazione: Dominata da canne palustri giganti, ninfee mutate e foreste sommerse
La Grande Palude è attraversata da una rete di canali navigabili, sia naturali che artificiali, mantenuti dalla Lega dei Navigli. Questi canali costituiscono le principali vie di comunicazione e commercio del Nord.
La Rete dei Navigli
Il sistema di canali che ha dato il nome alla principale fazione del Nord:
- Struttura: Una ragnatela di vie d’acqua che collega i principali insediamenti
- Nodi principali: Milano Sommersa, Padova Nuova, Mantova Alta e Torino Orientale
- Profondità navigabile: Mantenuta tra 1,5 e 3 metri nei canali principali
- Manutenzione: Curata dai tecnici idraulici della Lega, che utilizzano tecnologie prebellica e innovazioni recenti
- Torri di segnalazione: Sistema di avvistamento e comunicazione che delimita le rotte sicure
La Rete include sia canali preesistenti, ampliati dall’innalzamento delle acque, sia nuovi percorsi scavati nei decenni successivi alla Grande Guerra.
Le Isole Emerse
All’interno della Grande Palude si trovano numerose aree elevate che sono rimaste all’asciutto:
- Colline naturali: Antichi rilievi collinari che ora formano isole nella palude
- Terrapieni artificiali: Aree urbane costruite su rialzi artificiali, spesso ampliati dopo la Grande Guerra
- Insediamenti palafitticoli: Villaggi costruiti su palafitte, tipici delle zone con acqua meno profonda
- Arcipelaghi stagionali: Zone che emergono solo durante la stagione secca, utilizzate per coltivazioni temporanee
Queste isole ospitano la maggior parte della popolazione del Nord, organizzata in città-stato indipendenti o affiliate alla Lega dei Navigli.
I Crateri del Nord
I principali punti di impatto delle bombe nucleari hanno creato caratteristici crateri, oggi parte integrante del paesaggio:
- Cratere di Milano: Il più grande, parzialmente allagato e trasformato in un lago circolare radioattivo
- Cratere di Torino: Più piccolo ma più profondo, con pareti vetrificate che creano giochi di luce
- Bacini secondari: Serie di crateri minori lungo la linea degli impatti, oggi utilizzati come punti di riferimento
- Zone Nere: Aree ancora altamente radioattive intorno ai crateri, evitate da tutte le rotte commerciali
I bordi elevati dei crateri sono spesso utilizzati come punti di osservazione o insediamenti fortificati, sfruttando la naturale conformazione difensiva.
L’Arco Alpino
La catena alpina ha subito modifiche profonde a causa dei bombardamenti mirati sui valichi strategici:
- Valichi crollati: Molti dei principali passi alpini sono stati ostruiti da frane provocate dalle esplosioni
- Nuovi passaggi: Aperti da eventi naturali o scavati dalle comunità montane nel corso dei secoli
- Rifugi d’alta quota: Antiche strutture turistiche o militari convertite in insediamenti permanenti
- Valli isolate: Ecosistemi unici che si sono sviluppati in isolamento dopo la Guerra
La Fratellanza Alpina controlla gran parte di questo territorio, mantenendo presidi sui valichi praticabili e gestendo il passaggio di merci e persone.
Le Alpi Irradiate
Sezioni specifiche della catena alpina sono state esposte a radiazioni che hanno generato ecosistemi mutati:
- Boschi luminosi: Foreste di conifere che hanno sviluppato proprietà bioluminescenti
- Flora gigante: Piante alpine che hanno raggiunto dimensioni straordinarie
- Fauna alpina mutata: Stambecchi a sei corna, marmotte giganti e altri animali adattati
- Ghiacciai colorati: Masse di ghiaccio contaminate da minerali radioattivi che creano spettacolari effetti cromatici
Queste zone sono oggetto di pellegrinaggi da parte degli sciamani della Fratellanza Alpina, che raccolgono erbe e minerali con proprietà uniche.
La Terra dei Laghi
L’area dei laghi prealpini si è notevolmente ampliata, creando un sistema lacustre interconnesso:
- Lago Maggiore Esteso: Espanso fino a includere parte delle valli circostanti
- Grande Lago di Como: Unificazione dei rami del lago in un unico grande bacino
- Lago di Garda Allargato: Esteso verso sud, ha sommerso parte della pianura circostante
- Nuovi bacini: Formati dall’allagamento di valli o dall’accumulo di acque in depressioni create dalle esplosioni
Questi laghi costituiscono importanti riserve di acqua dolce relativamente pura e sono circondati da alcuni degli insediamenti più prosperi e stabili del Nord.
La Regione Costiera Adriatica
La costa adriatica settentrionale ha subito un drastico ridisegno:
- Venezia Sommersa: L’antica città è ora completamente sott’acqua, con solo alcune strutture più alte ancora visibili
- Nuova Serenissima: Insediamento costruito su palafitte e strutture galleggianti sopra l’antica Venezia
- Arcipelago Veneto: Le antiche zone agricole della pianura veneta formano oggi un arcipelago di piccole isole
- Costa Frammentata: La linea costiera è estremamente frastagliata, con profonde insenature e penisole allungate
Quest’area è dominata dalla Repubblica Serenissima di Venezia, che controlla le rotte marittime dell’Adriatico settentrionale e commercia con il resto del Mediterraneo.
Clima e stagionalità
Il clima del Nord Italia ha subito modifiche sostanziali:
- Inverni più lunghi e rigidi: La stagione fredda dura da ottobre ad aprile nelle zone alpine
- Estati umide: Caratterizzate da piogge frequenti e nebbie dense nella Grande Palude
- Microclimi estremi: Variazioni drastiche di temperatura e precipitazioni tra zone adiacenti
- Venti dominanti: Nuove correnti d’aria che scendono dalle Alpi, spesso trasportando polveri radioattive
I cicli stagionali influenzano profondamente la vita nel Nord, determinando i periodi di navigabilità dei canali, i cicli agricoli e gli spostamenti delle comunità seminomadi.
Risorse naturali
Nonostante i drastici cambiamenti, il Nord Italia rimane ricco di risorse:
- Acqua dolce: La risorsa più abbondante e preziosa, relativamente pulita nei laghi alpini
- Legname: Disponibile nelle aree riforestate e nelle zone alpine
- Pesce e fauna acquatica: Abbondante nelle zone umide, seppur spesso mutata
- Erbe medicinali: Particolarmente preziose quelle che crescono nelle zone a bassa radioattività delle Alpi
- Rottami prebellici: Recuperati dalle città sommerse, fonte di metalli e tecnologie
La distribuzione di queste risorse ha definito i principali centri di potere e le rotte commerciali della regione.
Evoluzione recente (2277-2293)
Negli ultimi sedici anni, il Nord ha visto cambiamenti significativi:
- Espansione dei territori abitabili: Alcune zone precedentemente troppo radioattive hanno iniziato a essere colonizzate
- Stabilizzazione dei livelli idrici: Una leggera diminuzione del livello dell’acqua nella Grande Palude ha creato nuove terre coltivabili
- Apertura di nuovi valichi alpini: Il disgelo di alcuni ghiacciai ha reso accessibili passaggi precedentemente bloccati
- Integrazione delle reti commerciali: Maggiore connessione tra la Lega dei Navigli e la Fratellanza Alpina
- Nuove rotte verso il Centro Italia: Sviluppo di percorsi commerciali più sicuri attraverso gli Appennini
Questi sviluppi hanno rafforzato la posizione del Nord come area relativamente stabile e prospera nell’Italia post-apocalittica.